Post

The Forgotten Front - The second year of the Italian Campaign

Immagine
Il Fronte dimenticato - Il secondo anno della Campagna d’Italia La caduta di Roma nelle mani degli Alleati anglo-americani il 4 giugno 1944 fu un evento di grande importanza strategica e simbolica. Oltre ad essere la Città Eterna, sede di papi ed imperatori, Roma era la prima capitale di un paese dell’Asse ad essere conquistata. Il significato non sfuggì al Generale Mark Clark, Comandante in Capo delle forze alleate che fece il suo trionfale ingresso nella città in testa alla V Armata statunitense, cogliendo la gloria di quel momento storico. Sarebbe durata poco perché neanche trentasei ore dopo, all’alba del 6 giugno, iniziò Operation Overlord , lo sbarco in Normandia. Il tanto agognato secondo fronte finalmente fu aperto. Questa operazione sarebbe stata talmente imponente e carica di significato da eclissare ogni altro operazione militare in Europa, catalizzando l’attenzione del mondo. La grande controffensiva alleata che avrebbe alla fine piegato le forze del Reich era lì, in No

The transfer of the Second New Zealand Division to Tuscany - July 1944

Immagine
Il trasferimento della Seconda Divisione neozelandese in Toscana - luglio 1944 Il terzo trasferimento in Italia della Seconda Divisione Neozelandese, nell’estate del 1944, a conclusione della battaglia di Cassino, la portò in Toscana, dove avrebbe svolto un ruolo importante nella liberazione di Arezzo e di Firenze. Le truppe neozelandesi lasciarono la zona di Cassino fra il 9 e il 12 di luglio. Fu un trasferimento tranquillo, attraverso un territorio già in mano agli Alleati, e in parte non toccato dalla guerra. Ogni unità mise tre giorni per completare il viaggio; per spostare l’intera Divisione ci vollero due settimane. Quando le ultime arrivarono, la 6^ Brigata fu già in azione a sud di Arezzo. Con la prima tappa del viaggio, salirono il Lazio sulla SS 6 Casilina fino a Roma, passando per Frosinone e Valmontone, per proseguire poi verso nord sulla SS 3 Flaminia per pernottare nei pressi di Civita Castellana . Il secondo giorno, continuarono il viaggio, attraversando Narni e O

Winter on the Senio - New Zealand soldiers hold the front in Emilia-Romagna

Immagine
  L’inverno sul Senio  - le truppe neozelandesi tengono il fronte in Emilia-Romagna La 2^ Divisione neozelandese passò il Natale del 1944 ed i primi mesi del 1945 in fredde case di Faenza e Forlì. I soldati trovarono le due città, malridotte dai bombardamenti e dalle battaglie e svuotate di civili, grigie e tristi. Tranne per il mese di febbraio, quando la Divisione stava in riserva nelle Marche, fu un periodo estenuante, di ansiosa attesa e di noia. Le due brigate di fanteria facevano a turno a mantenere la linea (con due battaglioni al fronte e una in riserva).   I soldati al fronte, a ridosso dell’argine sud del fiume Senio, passarono giorni e notti spaventosi riparati come meglio potevano in un paesaggio spettrale di neve e fango, dove ogni movimento destava sospetto. Coloro che invece non erano in servizio cercavano di alleviare le loro condizioni fisiche e di distrarsi. Un’attività popolare, e non sempre legale, fu Il cosiddetto “foraggiamento” ovvero la ricerca di cibo diver

The 2nd New Zealand Division in Emilia-Romagna, September-December 1944

Immagine
La Seconda Divisione Neozelandese nell’Emilia-Romagna, settembre-dicembre 1944   Una volta superati gli Appennini – e la più temibile linea di difesa del nemico, la Linea Gotica – gli Alleati credevano che il territorio ancora da conquistare non presentasse grossi problemi. Davanti c’era la vasta e tanto agognata pianura del fiume Po, un terreno piatto e apparentemente facile. Tanto era l’ottimismo che la prima operazione condotta dalla Seconda Divisione Neozelandese (che rientrò al fronte proprio a Rimini), fu chiamata ‘Operation CAVALCADE’ (Operazione Cavalcata). Non ci sarebbe stata alcuna cavalcata, né per loro né per gli altri soldati alleati (Indiani, Polacchi, Canadesi, Britannici) fra i primi ad entrare in terra romagnola.  Trovarono un terreno basso e piano sì, ma intersecato da una moltitudine di fossi e canali, e densamente coltivato con strette file di vigne, mentre piccoli paesi e case isolate offrivano rifugi sicuri al nemico. Inoltre, il tempo atmosferico si stava deteri