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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

The 2nd New Zealand Division in action in Abruzzo

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La 2^ Divisione neozelandese in azione in Abruzzo Nell’inverno del 1943-44, la 2^ Divisione neozelandese combatté le sue prime battaglie in Italia in Abruzzo, sul fiume Sangro. L’obiettivo era di sfondare la Linea Gustav passando per Casoli, Chieti, Manoppello e Popoli per raggiungere Avezzano. Invece fu bloccata ad Orsogna da un nemico abile e ben preparato, complici un terreno di battaglia estremamente difficile e le paurose condizioni climatiche.  La Divisione entrò in azione ad Atessa il 14 novembre 1943.  Pochi giorni dopo, attraversarono il Sangro e il 2 dicembre truppe neozelandesi entrarono a Castelfrentano. Oltre questo punto, lo scenario cambiò. La vera Linea Gustav era più avanti, a cavallo della strada di collegamento fra Orsogna e Ortona, che era anche la linea di rifornimento del nemico. Le truppe avanzavano in un metro di neve. Tentarono più volte di catturare Orsogna, ma furono sempre respinte.  Con l’inizio del nuovo anno, le operazioni stagnarono e a metà gennaio del

The Division moves up to the Sangro

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La Divisione si trasferisce al Sangro  Circa un mese dopo l’arrivo del primo contingente a Taranto, la 2^ Divisione neozelandese cominciò il trasferimento al fronte in Abruzzo, dove l’8^ Esercito britannico era bloccato a sud del f. Sangro. Fu un viaggio di 3 giorni, e ci vollero due settimane per trasferire l’intera Divisione. Con la prima tappa, passando per Locorotondo e Alberobello, raggiunse Altamura-Gravina, il secondo giorno attraversò la Puglia fino a San Severo e con il terzo giorno arrivò in Abruzzo, passando per Termoli e Vasto. La loro destinazione era attorno ai paesini di Furci e Gissi. Gli uomini avevano osservato con grande interesse le campagne della Puglia, le colture, e la vita contadina. Arrivati in Abruzzo, però, vedevano già il fumo di battaglia e il terreno difficile da affrontare. Davanti a loro videro successioni di colline che scendevano verso la costa, separate da ampie vallate, e piccoli paesi sulle creste, collegate da strade che percorrevano i dorsi. Era l

The 2nd New Zealand Division in Taranto

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La 2^ Divisione neozelandese a Taranto Nell’ottobre del 1943, la 2^ Divisione neozelandese (20.000 uomini) sbarcò in Italia proveniente da Alessandria d’Egitto. Sette navi trasportarono 14.000-15.000 uomini a Taranto, mentre il resto della Divisione, con l’attrezzatura e i mezzi pesanti, sbarcò a Bari. Entrambi i porti erano già in mano agli Alleati e il fronte sul lato adriatico era arrivato in Abruzzo. Gli uomini rimasero diverse settimane a Taranto in attesa dei trasporti. Per molti era la prima esperienza in Europa. Arrivavano freschi e riposati, con nuove reclute e nuove attrezzature. Incoraggiati dalla vittoria in Nord Africa e consapevoli dell’armistizio con l’Italia, erano fiduciosi, persino ottimisti. Non potevano immaginare la lunga e ardua campagna davanti a loro.  Trovarono una Taranto distrutta dai bombardamenti e abbandonata, con la popolazione ridotta alla miseria. Accampati nelle campagne attorno alla città, però, ebbero occasione di apprezzare i prodotti della terra e

New Zealand War Graves in Italy

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Tombe militari neozelandesi in Italia La 2^ Divisione neozelandese, che combatté in Italia durante la Seconda Guerra mondiale, era una forza di 20.000 uomini dei quali più di 2000 persero la vita. Le loro tombe sono distribuite in tutta la penisola, dalla Puglia al Friuli-Venezia Giulia. La maggior parte dei soldati sono sepolti nei cimiteri di guerra del Commonwealth vicino ai campi di battaglia nelle regioni dell’Abruzzo (Torino di Sangro e Moro River), del Lazio (Cassino), della Toscana (Arezzo e Firenze) e dell’Emilia-Romagna (Cesena, Forlì e Faenza). Ci sono anche le tombe di Neozelandesi che servirono con la Royal Air Force o la Royal Navy. ***** Among the places of interest along the trail of the 2nd New Zealand Division are the Commonwealth War Cemeteries. Most are graves of men of the Division, and are generally located close to the battlefields of Abruzzo, Lazio, Tuscany and Emilia-Romagna.   There are also graves of New Zealanders who had served with the Royal Air Force o

The Preface to the book

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  La Premessa del libro  (segue la traduzione completa in italiano) October 1943. The African Campaign was over, Sicily had been liberated, and the Allies had begun the invasion of mainland Italy, the Americans striking up the west coast towards Naples and the British towards the Adriatic. That month, between 14,000 and 15,000 men of the 2 nd New Zealand Division, composed of veterans and fresh reinforcements, arrived in Italy directly from Alexandria, in Egypt, in the ancient southern Italian port of Taranto. The rest of the Division, with the armour and transports would join them via Bari, on the Adriatic coast. After months in the desert and for the most part far from any kind of civilization, the Division was coming back to Europe. Those who had served in the Greek campaign must have felt a grim sense of satisfaction at this return. For the new arrivals, it was their first taste of the old continent. Certainly, all were filled with curiosity about the new land, especially as Ita